L’olio e la verità tornano alla sommità
Che la Sicilia fosse una terra ricca di ottimi prodotti agroalimentari ne siamo consapevoli, ma è bello quando qualcuno ce lo sottolinea; sono soddisfazioni e molto spesso modi per rinfrescare la memoria ai più o per farci conoscere realtà dei nostri luoghi che ignoravamo. L’associazione Slow Food è una delle voci che ci ricordano ogni giorno la bellezza ed il valore dei prodotti del nostro territorio.Questa, istituendo i Presìdi nel 1999, si è posta l’obiettivo di recuperare e salvaguardare le piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall’omologazione. Per ottenere il contrassegno identificativo “Presìdio Slow Food” si deve essere in linea con i criteri stabiliti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Più in generale, il Presìdio Slow Food è applicato a prodotti rari ed eccellenti a rischio di estinzione, ai gruppi di contadini, allevatori, pescatori che li producono, ai disciplinari ed alle regole di produzione che li contraddistinguono. Diverse sono le tipologie prese in esame: cereali, conserve ittiche, derivati carnei, dolci, erbe e aromi, formaggi, frutta, legumi, mieli, ortaggi, pane, pesci, razze e salumi.I Presìdi Slow Food italiani sono 201 e ben 26 Presìdi sono stati identificati nella regione Sicilia, ecco quali:
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- Aglio Rosso di Nùbia
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- Ape Nera Sicula
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- Asino Ragusano
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- Cappero di Salina
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- Capra Girgentana
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- Cipolla di Giarratana
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- Cuddrireddra di Delia
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- Fagiolo Badda di Polizzi
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- Lenticchia di Ustica
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- Limone Interdonato
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- Maiorchino
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- Mandarino Tardivo di Ciaculli
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- Mandorle di Noto
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- Manna delle Madonie
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- Masculina da Magghia
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- Melone Purceddu d’Alcamo
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- Oliva Minuta
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- Pane Nero di Castelvetrano
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- Pistacchio di Bronte
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- Provola dei Nebrodi
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- Provola delle Madonie
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- Ragusano
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- Sale Marino Integrale Artigianale di Trapani
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- Suino Nero dei Nebrodi
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- Susine Bianche di Monreale
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- Vastedda del Belìce